AquaPump Hybrid è il Sistema Monoblocco per esterno di Apen Group, assemblato e regolato in fabbrica per riscaldare e condizionare gli ambienti di piccoli e grandi dimensioni.
AquaPump Hybrid, con la caldaia a condensazione e la Pompa di Calore con inverter, è l’idea che ci piace per guidare la transizione energetica.
Il Piano d’Azione dell’Europa prevede di alzare il target di riduzione delle emissioni di gas serra al 2030 con percentuali tra il 50% e il 55% e di arrivare a un obiettivo di neutralità climatica al 2050.
Per fare ciò è necessaria una visione strategica di tutti gli Stati Membri e un approccio organico a tutti gli strumenti – d’incentivazione, che come dice il neoministro alla Transizione Ecologica, Prof. Cingolani, dovranno essere necessariamente “glocal”: una visione globale, ma con soluzioni innestate nel tessuto locale.
Sempre secondo il Ministro sarà necessario trovare il giusto bilancio tra le esigenze di un’economia che genera lavoro e benessere e il fatto che questa economia non debba essere implementata a spese dell’ambiente in cui viviamo.
Qualche dato:
Le emissioni di CO2 sono aumentate per via dell’uso diretto di carbone, petrolio e biomasse tradizionali verso l’elettricità, generata pertanto con un mix di combustibili fossili ancora troppo elevato.
Per centrare gli obiettivi di decarbonizzazione le emissioni prodotte dagli edifici dovranno dimezzarsi entro il 2030 al fine di ottenere un patrimonio edilizio netto a zero emissioni entro il 2050. Per questo si parla molto di elettrificazione, che nel settore civile potrà avere un ruolo di rilievo con la crescita delle pompe di calore, ma si trascurano nello stesso settore le enormi potenzialità legate all’idrogeno, e più in generale dei gas rinnovabili.
In Italia circa l’85% delle abitazioni è riscaldata con impianto a gas (circa 17 mln di caldaie). Il passaggio del riscaldamento da gas a elettrico comporta delle criticità tra i quali i costi elevati dovuti ai fabbisogni energetici con temperature molto rigide che spesso cambiano durante la giornata. Questo ci porta a pensare che ancora nei prossimi anni la tecnologia prevalente sarà la caldaia a gas.
Lo scenario europeo al 2050 di neutralità climatica (In depth analysis in support of Commission Communication COM (2018) 773 and Impact Assessment for the 2030 climate target plan) prevede infatti una copertura dei fabbisogni di riscaldamento con tecnologie elettriche al 34% e la parte restante da altre fonti rinnovabili non elettriche. In particolare, per il riscaldamento degli ambienti, la produzione di acqua calda sanitaria e la cottura dei cibi, si prevede che una quota considerevole sarà coperta da combustibili gassosi (mix di idrogeno, bio-gas, e-gas e minime quantità di gas naturale).
Tutti gli apparecchi di riscaldamento a gas sono “green gas ready”. Essi sono già pronti per bruciare green gas come, ad esempio, il bio-metano (100%) e stanno migrando verso soluzioni “hydrogen ready”, che prevedono l’impiego di idrogeno in blending con gas naturale in varie percentuali o al 100% H2.
Alcune aziende produttrici di apparecchi di riscaldamento hanno già realizzato prototipi di caldaie funzionanti con il 100% di idrogeno, che sono in uso in progetti pilota in Regno Unito e Olanda. Nell’Unione Europea si presuppone che questa gamma di prodotti sarà disponibile entro il 2030 a pieno regime.
Nel medio e lungo periodo si ritiene che la strada da intraprendere possa essere anche questa, ma più nell’immediato l’industria del riscaldamento è pronta a lavorare con miscele crescenti d’idrogeno in rete fino a valori del 20%.
Tale opportunità è stata ben approfondita da Assotermica con particolare riferimento alle tecnologie post GAD, ovvero immesse sul mercato successivamente all’entrata in vigore della direttiva sugli apparecchi a gas, e quindi alla stragrande maggioranza degli apparecchi attualmente installati e funzionanti.
Questi sono già oggi in grado di funzionare con miscele crescenti d’idrogeno in rete, senza particolari accorgimenti e in sicurezza.
Naturalmente a ciò si aggiunge il fatto che i nuovi apparecchi a gas, ad esempio le caldaie a condensazione, sono di tipo “adaptive” ossia in grado di funzionare con miscele ad idrogeno anche superiori al 20% e pronte per essere certificate “20% hydrogen appliance”, grazie ai protocolli di prova UNI, in fase di ultimazione.
In questa visione diverse tecnologie presentano ampie prospettive.
Si pensi alle pompe di calore a gas, alle celle a combustibile, e agli apparecchi ibridi che integrano con una logica di funzionamento intelligente le migliori prestazioni di una caldaia a condensazione e di una pompa di calore elettrica.
Nel nostro Paese le tecnologie della combustione rappresentano un’eccellenza industriale.
L’’elettrificazione dei consumi è una delle strade da intraprendere, si ritiene però che non sia la sola percorribile sia dal punto di vista ambientale, sia perché ciò potrebbe comportare un sensibile calo dell’occupazione nazionale del settore e un incremento di prodotti extra-europei.