La legge che regola l’applicazione delle norme sulla sicurezza del lavoro è il DL.81 che nel 2008 ha aggiornato il Decreto Legge 626 del 1994. È stato emesso per regolamentare la sicurezza nei luoghi di lavoro superando alcune leggi precedenti ed è stato completato dal Decreto Legge 81 del 2008, a sua volta integrato dal Decreto Legge 206 del 2009.
Io sono stata tra i primi imprenditori che hanno partecipato all’incontro di presentazione di Confindustria nel 1994: Confinduatria ha evidenziato e promosso il grande cambiamento di questa legge. Che avrebbe segnato il passaggio da un’applicazione di norme sull’utilizzo delle macchine, spesso peraltro disattese, alla gestione intelligente dell’organizzazione del lavoro in funzione della sicurezza dei lavoratori. È diventata così fondamentale l’analisi dei rischi evidenti, ma anche di quelli più nascosti ugualmente pericolosi. La formazione è diventata la chiave per coinvolgere, informare e formare per trasmettere consapevolezza, competenza, condivisione. In questo modo, la sicurezza non è vissuta come un obbligo di rispetto delle norme che creano noia, fatica e inutili procedure che servono poco o niente; dopo ormai 26 anni dall’entrata in vigore della Legge 626, superata dalla Legge 81 in vigore da 10 anni, capita purtroppo di ascoltare la frase “ Abbiamo sempre fatto così e non ci è mai successo nulla”. Ma gli infortuni sul lavoro sono ancora numerosi e se ne parla solo sui giornali o alla televisione quando sono mortali. E tutti gli altri?
Gestire la sicurezza è compito dell’alta direzione che coinvolge tutta la filiera organizzativa, comprendendo i sottoposti fino al singolo lavoratore; ognuno è responsabile e potrebbe dover rispondere sia amministrativamente che penalmente. Ma non è questo il punto,; l’obiettivo è di evitare di farsi male e tutti nell’azienda sono invitati a collaborare, a segnalare mancanze, usi inappropriati degli strumenti. Apen Group ha preparato una cassetta, la cui chiave è stata consegnata al responsabile esterno dell’organizzazione della sicurezza, nella quale ognuno può indicare in modo anonimo, eventuali osservazioni o inadempienze. Creare nell’impresa la cultura della sicurezza è un’ulteriore motivazione per una crescita individuale e personale e può diventare un valido “passaparola” per proteggere noi stessi, il nostro ambiente ed essere di esempio ai giovani che senz’altro si sentono impegnati a migliorare il passato per il futuro che vorrebbero avere.